Riccardo Buscarini. Sipario
“Non mi interessa la verosimiglianza. Sono convinto che il quadro più realista non è mai reale. Anche la fotografia non ha nulla di realistico: il procedimento può essere meccanico, mentre la resa è sempre inattesa. La vera arte si dà sempre come fantasia, rielaborazione, processo. Infine, trasfigurazione simbolica. Ogni ritratto è, prima di ogni cosa, un atto di affetto, di amicizia, di amore verso qualcuno e anche una forma di idealizzazione.”Domenico Paladino
Sipario (2021), è l’installazione per corpo e costume che Riccardo Buscarini ha appositamente pensato per il Festival della Città di Velluto e dedicato al borgo di Ala ed alla sua storia. Ispirandosi alla iconografia del ritratto dall’Umanesimo alla Modernità, il coreografo, in questa occasione anche nelle vesti di danzatore, attraversa il costume creato dalla costumista Mara Leonora Pieri e trasforma il tessuto vermiglio in una serie di immagini in continua evoluzione sulle note dilatate del Concerto Grosso di Arcangelo Corelli. Sipario è un omaggio ad un’arte, quella del tessuto, attraverso la danza, arte che porta con sé l’ambizione di intrecciare architetture effimere nello spazio e nel tempo.
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