Quel che ho imparato dal lupo
Con il fotografo naturalista Bruno D’Amicis. Da oltre vent’anni sulle tracce dei lupi, il biologo e fotogiornalista è vincitore di prestigiosi premi come il World Press Photo e il Wildlife Photographer of the Year, al MUSE per racconterà gli incontri più emozionanti con i grandi predatori.
Più di qualsiasi altro animale, i grandi carnivori e, inclusi lupi e orsi hanno un posto speciale nell’immaginario umano. Il fotoreporter di natura Bruno D’Amicis segue le loro tracce nelle zone più selvagge d’Europa da oltre vent’anni, documentando attraverso il suo obiettivo le storie e gli insegnamenti ricevuti da questi animali.
Una passione, divenuta poi una professione, che coltiva fin da piccolo e che lo ha portato a vincere premi di caratura internazionale – come il World Press Photo (2014), il Wildlife Photographer of the Year (2014 e 2021) e il Fritz Pölking Prize (2015) – e pubblicare le sue immagini su riviste del calibro di National Geographic Magazine, GEOe BBC Wildlife.
“Durante la serata al MUSE – anticipa D’Amicis – racconterò retroscena e aneddoti di alcuni miei scatti più celebri ma anche i profondi insegnamenti che ho ricevuto da lupi e orsi, che gettano le basi per un messaggio di rispetto e coesistenza. Nei secoli, le alterne vicende della storia hanno di volta in volta trasformato la nostra percezione nei loro confronti. Da idoli a nemici, da trofei a beniamini, solo di recente abbiamo iniziato a guardare a questi animali nella loro accezione ecologica, di formidabili predatori, fondamentali per la salute degli ecosistemi”.
L’evento si inserisce nel programma di eventi collaterali della mostra “Nella mente del lupo”. L’ingresso è gratuito con prenotazione su Ticketlandia.