Luogo

METS Museo Etnografico Trentino

Maggiori informazioni

Continua a leggere

Data

28 Giugno 2022
Concluso

Ora

18:00

Il Canto del Bosco

Il Museo etnografico di San Michele nell’ambito dell’iniziativa “i Suoni di Vaia” propone un focus dedicato al bosco, il contesto nel quale, alla fine di ottobre 2018, la Tempesta Vaia ha colpito duramente. Martedì 28 giugno alle 18, infatti, è in programma “Il Canto del Bosco”: proiezione del film “La bòta. Canto e lavoro dei boscaioli in Valfloriana” di Renato Morelli e un workshop di canto popolare con Morelli e l’ensemble “D’altro canto Duo”, le soliste Elida Bellon e Giulia Prete. L’entrata è libera e gratuita. Ai partecipanti riceveranno in omaggio un coupon per l’entrata al Museo alla tariffa agevolata di un euro.“Il Canto del Bosco”

Il bosco, nel passato, rivestiva per le comunità locali un’importanza e un ruolo molto diverso rispetto ad oggi. Era fonte di sostentamento a vari livelli e, le comunità, se ne occupavano con modalità, regole e programmi ben definiti e condivisi. Il film, “La bòta. Canto e lavoro dei boscaioli in Valfloriana”, è stato girato nel 1990 e ha una durata di 25 minuti. Alla proiezione di martedì 28 giugno alle 18, seguirà un breve workshop di canto popolare dove l’etnomusicologo Morelli e le soliste dell’ensemble “D’altro canto Duo” proporranno alcuni canti tradizionali (che hanno per argomento il bosco, gli alberi, le piante), coinvolgendo il pubblico nell’esecuzione corale.
Il film La bòta. In tutto l’arco alpino, prima dell’avvento dei mezzi meccanici, i boscaioli utilizzavano una particolare tecnica-canto di lavoro per realizzare le grandi cataste dei tronchi. In Valfloriana, nel Trentino orientale, questa tecnica è ancora in funzione ed è chiamata la bòta. “Basso”, il boscaiolo più anziano, dirige una squadra di boscaioli cantando la bòta, un canto di lavoro che consente appunto di coordinare e organizzare lo sforzo, evitando eventuali incidenti. Linguisticamente la bòta utilizza un gergo specifico, noto anche ai boscaioli delle vallate limitrofi. La particolare testimonianza del “Basso”, oltre a decodificare questo gergo, ricorda e descrive il lavoro dei vecchi boscaioli della val di Fiemme: ciò è stato documentato con immagini in bianco e nero girate in 35 mm dal regista roveretano Adriano Zancanella, negli anni Cinquanta del secolo scorso, con il documentario “Sinfonia Verde” (la pellicola è stata appositamente restaurata per il film “La bòta” di Morelli).
“Basso” descrive il funzionamento della Cava, una monumentale costruzione in pietra, una specie di lunghissima pista da bob, che serviva a convogliare a valle il legname nel periodo invernale. La realizzazione delle strade forestali ha di fatto eliminato le cave e i relativi pericoli. Gli incidenti, spesso anche mortali, sono testimoniati dagli Ex Voto custoditi nella chiesa di Predazzo e nella sede della “Magnifica Comunità” di Cavalese.
La Cava di Valfloriana fu distrutta dall’alluvione del 1966. È stato comunque possibile documentare, seppur parzialmente, l’ultima Cava ancora in funzione nel Trentino, (a Forno, in val di Fassa, proprietà della Regola feudale di Predazzo) attraverso le pionieristiche e suggestive immagini girate in super 8 da Raimondo Degiampietro.

D’Altro Canto Duo
Nasce nel 2005 a Padova ed è composto da Giulia Prete ed Elida Bellon. Dal loro incontro nasce un duo vocale attivo da oltre dieci anni con un progetto di studio e riproposta del canto di tradizione italiano, europeo e del mondo. Interpreti ad ampio raggio, il loro repertorio spazia dai canti da ascolto al canto a ballo e la purezza delle loro esecuzioni ha alle spalle una lunga ricerca, spesso a partire dalla trasmissione dei canti a viva voce. La sfida è quella di creare, attraverso ogni canto, un mondo sonoro che parli all’ascoltatore, narrando lo spirito, l’identità, di popoli e culture note o misteriose, senza l’ausilio di strumenti musicali. Dopo oltre dieci anni di attività, oltre ad esibirsi in concerti e spettacoli anche con altre formazioni e dando vita a svariate collaborazioni, Elida e Giulia lavorano insieme ed indipendentemente come formatrici curando numerosi progetti corali e laboratori legati alla musica e alla vocalità di tradizione popolare, per diffonderla e renderla il più possibile un bene comune accessibile a tutti.

Renato Morelli
Etnomusicologo, regista, musicista (Trento 1950). Laureato in Sociologia della musica, ha studiato clarinetto presso il Conservatorio di Trento. Nel 1975 ha trascorso sei mesi – con borsa ministeriale – a Budapest per studiare il fondo Bartok e il sistema Kodaly, conoscendo così anche la musica tradizionale ungherese, tzigana e klezmer. Regista RAI dal 1979 al 2008, ha realizzato sessantacinque film etnografici su Trentino, Arco alpino, Sardegna, America latina, Caucaso, ottenendo venticinque premi internazionali. Ha pubblicato diversi lavori scientifici, insegnando nei corsi Master presso le Università di Trento, Milano, Como, e presso i Conservatori di Trento, Bolzano e Brescia. Nel 1998 ha fondato APTO (Archivio Provinciale Della Tradizione Orale) della Provincia autonoma di Trento. Ha ideato e fondato undici progetti musicali, pubblicando diciannove CD e venti DVD, realizzando contestualmente varie regie teatrali. Attualmente dirige quattro progetti musicali: Ziganoff (klezmer-jazz), Cantori di Verméi (canto alpino), TTT project (Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania), Mravalzhamier (polifonie georgiane). Dal 2021 è consulente scientifico del Museo di San Michele.
Bibliografia, discografia, filmografia: www.renatomorelli.it

Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Via Mach, 2 – 38098 San Michele All’Adige (TN)
Tel.0461 650314 | 0461 650556 | info@museosanmichele.it | sito

Invia commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *