Giselle
Spettacolo di danza | Balletto dell’Opera Nazionale di Bucarest
L’Opera Nazionale di Bucarest (Opera Națională București) è la principale compagnia nazionale di opera e balletto della Romania. Si trova in un edificio storico a Bucarest, costruito nel 1953, vicino al quartiere Cotroceni. L’Opera di Bucarest deve la sua creazione al compositore rumeno George Stephănescu, professore di musica presso l’Università Nazionale di Musica di Bucarest. Fondò la Compagnia di opere rumene (Compania Opera Română). Questa compagnia lanciò nel maggio 1885 un repertorio operistico principalmente in italiano e francese di grande popolarità e vaudeville, provenienti dall’opera buffa. Fondata nel 1919, la “Lyric Society” prese il nome di “Opera rumena” nel 1921. La nuova istituzione aprì la sua attività il 20 dicembre 1921 con “Lohengrin” sotto la direzione di George Enescu. La costruzione dell’attuale teatro dell’opera di Bucarest risale al 1953 e permette di assistere a spettacoli di opera e balletto. La prima opera rappresentata nel teatro moderno fu la Dama di picche di Čajkovskij il 9 gennaio 1954; il primo balletto fu Coppélia, la sera seguente. Oggi il Teatro Nazionale dell’Opera di Bucarest ha un repertorio che comprende balletti classici, neoclassici e contemporanei.
Balletto dell’Opera Nazionale di Bucarest
GISELLE
Balletto su musica di Adolphe Charles Adam
Libretto Т. Gautier and J. Saint-Georges
Coreografia J. Coralli, J. Perrot, М. Petipa
adattamento Mihai Babuşka
Scenografie Adriana Urmuzescu
Direzione del balletto: Laura Blica Toader
Con la partecipazione di:solisti e corpo di ballo dell’Opera Nazionale di Bucarest
Durata 2:00 ore e 30 minuti con 1 Intervallo
Trama:
Primo atto. In un villaggio della Renania medievale, il guardiacaccia Hilarion ama Giselle e freme di gelosia nei riguardi di Loys, sotto le cui mentite spoglie di popolano si nasconde il duca Albrecht. Questi compare per incontrarsi con Giselle, nascondendo la spada e allontanando il suo scudiero. La fanciulla esce di casa e accetta il tenero corteggiamento di Albrecht-Loys, che giura di amarla per confortarla del responso negativo dmargherita da lei sfogliata. Hilarion giunge e dichiara a Giselle il suo amore; respinto dalla giovane e scacciato da Albrecht, minaccia vendetta. Si aprono le danze dei contadini per la festa della vendemmia e Giselle vi prende parte con entusiasmo, nonostante l’apprensione della madre che narra come fanciulle morte danzando la vigilia delle nozze siano divenute Villi, bianchi fantasmi vaganti nei boschi al chiaro di luna. Le feste sono interrotte per accogliere il principe di Curlandia e sua figlia Bathilde col loro seguito, di ritorno dalla caccia. Giselle danza per la principessa, che le dona una collana e riparte coi suoi, mentre riprende la festacontadina. All’arrivo di Albrecht, Hilarion lo smaschera mostrando la spada trovata, e richiama col suono del corno i nobili cacciatori e la principessa Bathilde, fidanzata di Albrecht; questi, con finta disinvoltura e incurante di Giselle, offre il braccio a Bathilde giustificandosi come semplicemente desideroso di svago tra le danze campestri. Giselle, folgorata nel comprendere l’inganno, cade in stato di follia, vaneggia accennando passi di danza tra la costernazione dei presenti, sinché afferra la spada per trafiggersi e muore fra le braccia della madre, dinanzi ad Albrecht attonito e infine disperato.
Secondo atto. A mezzanotte, nei pressi della tomba di Giselle, si intravvede Hilarion passare impaurito tra gli alberi circostanti. Appare Myrtha, spettrale regina delle Villi, che con un ramoscello sfiora ogni fiore bianco della foresta evocando cosi la sua corte di femminei fantasmi. Le Villi si apprestano danzando ad accogliere la nuova compagna, Giselle, che appare velata sulla sua tomba e s’inchina alla regina per poi iniziare a sua volta a danzare con esse. All’avvicinarsi di passi umani, le Villi svaniscono; è Albrecht, che dolente viene a spargere gigli sulla tomba della fanciulla troppo tardi amata. A un tratto, gli appare volteggiando la bianca immagine di Giselle, ed egli la segue allucinato tra gli alberi. Entra Hilarion ed è subito attorniato dalle Villi, che lo sospingono a morte dopo una danza folle. Al ritorno di Albrecht, Myrtha lo condanna alla stessa sorte di tutti coloro che cadono sotto lo spietato potere delle Villi, ma Giselle lo protegge presso la croce, implorando invano la gelida regina. Condannato a danzare fino allo stremo, Albrecht è però sostenuto con amore disperato da Giselle, finché le prime luci dell’alba impongono allo stuolo spettrale di ritirarsi. Giselle segue infine le compagne nel regno delle ombre, dopo aver rivolto l’amato verso la luce e la vita.