di Silvia Conotter

Seceda: incanto in Val Gardena

5 Set 2022 | Autunno, Estate, Outdoor

Il Monte Seceda (2.500 metri di altitudine) si trova sul confine tra la Val Gardena e la Val di Funes, nel cuore del parco naturale Puez Odle. Le sue pendici a sud sono animate da baite private e rifugi caratteristici collegati da strade forestali e sentieri. Si possono quindi individuare molteplici itinerari: facili per chi cammina poco o con bambini piccoli, lunghi ma con poco dislivello per chi vuole esplorare un’ampia zona, impegnativi per chi vuole raggiungere punti panoramici unici. Tutte le escursioni infatti hanno un filo conduttore comune: la vista, impagabile, sulle più belle cime dolomitiche e non solo. Qui sotto il massiccio imponente del Sella a sinistra, il Sassolungo e il Sassopiatto.

Qui vi racconterò il mio itinerario, frutto più di casualità che di un ragionamento vero e proprio. Si arriva lassù a quota 2160 metri con la telecabina che parte appena sopra il paese di Santa Cristina (parcheggio a pagamento, 8 euro al giorno; in alternativa shuttle di trasferimento dal paese 3,5 euro a persona). Dopodiché sono andata praticamente ovunque, tracciando un giro ad anello molto bello e allo stesso tempo molto semplice per chi è abituato a camminare.

Arrivata alla stazione a monte della telecabina ho seguito le indicazioni per il Rifugio Firenze (una ventina di minuti, leggera discesa), posizionato proprio sotto le Odle. Viste da qui non sono così imponenti come appaiono dalla Val di Funes, ma arrivati in cima al Monte Seceda la loro conformazione appuntita regala il tipico scorcio che vedete nell’immagine di copertina.

Abbiamo poi proseguito fino alla Malga Pieralongia (2.290 metri), una delle più caratteristiche del posto. Tra l’altro qui ci sono diverse strutture con le mucche che offrono latte fresco di giornata, oppure che lo usano per preparare il loro dolci. Che bello!

Accanto alla malga non dovete perdervi il particolare posizionamento di questi due particolari massi, che formano una sorta di ali giganti scenografiche.

Amorevoli anche gli asinelli nel recinto, sembravano quasi dei pupazzi di peluche…

Ogni scorcio in realtà riserva delle sorprese: lungo l’itinerario non mancheranno mucche, cavalli in libertà e alpaca. Bello proprio perché non sai mai cosa ti aspetta dietro l’angolo…

Si prosegue fino al punto più alto, cioè forcella Pana, sentiero a zig zag (350 metri di dislivello dal punto di partenza), si arriva nel punto in cui si vede la Val di Funes, con i rifugi Brogles, Malga Casnago e Geisleralm proprio sotto. Osservando bene si vede anche il rifugio Genova più a destra e il Sass Putia che si staglia all’orizzonte. Si prosegue facilmente in quota, fino all’arrivo della seggiovia, altro punto panoramico. Bellissima l’installazione di acciaio corten a spirale in cui sono indicate tutte le cime che si vedono all’orizzonte, con un panorama spaziale a 360 gradi. Scendendo ho concluso l’anello passando da Baita Ütia, Baita Sofie (la prima ad essere stata realizzata sul Seceda, molto bella), per poi fermarci a mangiare Daniel Hütte. Abbiamo mangiato gnocchetti di polenta con fingerli e formaggio fuso, tris di canederli e tagliata di cervo con fingerli.

Molto buono, ma prezzi decisamente alti, un po’ come tutto in zona. Per intenderci cabinovia a/r 25 euro, caffè 2,30; tre Spritz con un tagliere piccolo 37 euro. I primi sui 16/18 euro, i secondi sui 25, dolci dai 7 euro un su. Dopodiché ogni tanto per me ci sta, il panorama ed il contesto naturale è davvero notevole.

Baita Mastlé

Per tornare agli impianti un’altra mezz’ora di passeggiata, sempre con vista super, animali al pascolo e le Dolomiti da ammirare. Totale: circa 4 ore, 400 metri di dislivello.

Rifugio Odle

Per camminare avete diverse possibilità:

  • giro dei laghi, facile: 2 ore. Dall’arrivo della telecabina in una mezz’ora arrivate al Rifugio Troier (2250 metri), in altri dieci minuti alla Daniel Hütte (dove abbiamo mangiato noi) e in altri 20 al Rifugio Curona (2175 metri). Al ritorno potete chiudere l’anello passando da Malga Lech Sant (2096 metri) e il rifugio Cuca. Passerete accanto ai laghi Iman, Troie, Rijedaw Holy Lake,  per questo si chiama così il giro. Se volete tornare alla partenza degli impianti a piedi mettete in conto altre due ore.

Baita Sophie

  • giro ad anello di tre ore, passando dal Rifugio Firenze, tenendovi poi alti passando proprio ai piedi delle Odle, fino al Rifugio Troier e ritorno.
  • passeggiata tra i circoli, passando sempre dal Firenze, il lago Ciaulonch fino al paese di Selva Gardena.
  • giro breve ad anello fino alla Baita Pralongia, un’ora
  • tour panoramico con breve via ferrata fino a Col da la Pieres, cinque ore e 900 metri di dislivello

DORMIRE. Se volete vivere un’esperienza indimenticabile consigliato dormire in quota al Col Reiser Almhotel, proprio all’arrivo della telecabina. Un quattro stelle con tutti i comfort e la bellezza di rimanere in un posto che con la chiusura degli impianti diventa privilegio per pochi. Vi aspetta un delizioso buffet per colazione con prodotti regionali, quattro portate a cena a scelta con tre diversi menù, dove sono pronti le specialità tirolesi e accesso all’area wellness. Piscina whirlpool riscaldata all’esterno, con vista sulle Dolomiti; sauna finlandese e bagno Turco; piscina coperta riscaldata e zona relax panoramica. Info QUI.

 

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