Le sculture giganti in legno e altri materiali naturali, sono ormai diverse in Trentino Alto Adige: abbiamo così pensato ad una mappa dei luoghi in cui potete ammirarle. Stiamo parlando delle gallerie a cielo aperto con le opere di land art, come ArteSella, Ledro Land Art, RespirArt, Il Respiro degli alberi, Open Air Gallery a Drena e Bosco Arte Stenico. In l’Alto Adige Val Dl’Ert a San Martino in Badia e il percorso land art a Falzes.
Indice dei contenuti
Val Rendena
Haflinger di Strembo
É l’ultima nata tra le opere di Marco Martello in arte Martalar, inaugurata a fine aprile 2024 e installata a Strembo all’interno del parco Giorgio Ducoli. Conta duemila pezzi di radici di larice recuperati dalle radici degli alberi spezzati dalla tempesta Vaia. Per avere un effetto “pelo di cavallo” le radici sono state sfibrate meccanicamente. La scultura è facilmente raggiungibile a piedi ed in bicicletta dalla pista ciclabile. Sito web.
Val di Fassa – Buffaure
In questa valle, in quota sul Buffaure, una zona escursionistica a 2.000 metri raggiungibile dall’abitato di Pozza di Fassa nel comune di Sèn Jan, è attivo dal 2021 un vero e proprio progetto artistico in quota. Protagonista l’artista Franz Avancini. Le sculture, grazie agli impianti che partono da Pozza di Fassa, sono visibili facilmente da tutti, sia in estate che in inverno a bordo pista.
I lupi
Il Coniglio Buffy e il labirinto
La scultura gigante è racchiusa dentro il labirinto di circa 400 metri quadrati interamente in legno, il più grande labirinto delle Dolomiti. É proprio al centro che si “nasconde” la maxi scultura in rami intrecciati raffigurante Buffy il coniglio. Curiosità: Buffy esiste veramente! La scultura è ispirata a un leprotto – non un coniglio in realtà – nato da una cucciolata che aveva trovato riparo a fianco del branco di lupi in costruzione. Autore: Francesco Franz Avancini.
La Strega Bregostana
L’Aquila gigante
Si tratta di un’aquila gigante in legno di larice intagliato. Un imponente rapace con un’apertura alare di 12 metri per due metri e mezzo di altezza. La scultura, per le cui ali piumate ci sono volute circa 220 tavole, è collocata accanto al rifugio Baita Cuz in posizione strategica a 2200 metri di altitudine. Autore: Francesco Franz Avancini.
Carezza
L’Aquila di Christomannos
Si tratta di una grande opera artistica in bronzo, dedicata a Theodor Christomannos, l’austriaco considerato uno dei pionieri del turismo nelle Dolomiti. È una maestosa aquila alta circa tre metri posizionata in un meraviglioso punto panoramico: da lì, infatti, a quota 2300 metri, si vede un bel pezzo di Val di Fassa e soprattutto le Pale di San Martino e la Marmolada in tutta la loro bellezza. L’avevamo visitata per voi in estate: leggete il nostro articolo.
Val di Ledro
La Scimmia a Ledro Land Art – Ledro
Altra opera realizzata dall’artista Franz Avancini con l’aiuto di volontari durante un workshop dedicato alla land art. La struttura dell’opera è completamente in legno mentre la parte esterna è composta di paglia, con l’intento di rendere al meglio la somiglianza con il pelo del mammifero. La scimmia è aggrappata ad un albero con una mano, mentre l’altra poggia sul terreno con una posizione quasi autorevole e le braccia sono completamente aperte. Le dimensioni importanti enfatizzano l’aspetto magico della struttura, ispirata, per un gioco di parole e significato, alla vicina Malga Cita che ogni anno diventa protagonista di Ledro Land Art Festival.
Alpe Cimbra
Il Cervo di Malga Millegrobbe
Si tratta di un grande cervo di legno voluto da Malga Millegrobbe, a Lavarone. É alto due metri ed è stato costruito con più di 400 pezzi, tra legno e materiale naturale, come omaggio al paesaggio di piana del Vezzena e dintorni. Autore: Marco Martello (Martalar).
Il drago Vaia
O quel che ne resta… Questa imponente scultura, infatti, è stata data alle fiamme di recente e quindi non è più visionabile, ma al suo posto, come simbolo di rinascita e a testimoniare la volontà di ricostruire quest’opera, è stato posizionato un uovo con striature d’oro. Il drago aveva un’altezza di oltre 6 metri e una lunghezza di 7 ed era stata realizzata da Marco Martalar con 2000 pezzi di pezzi di radici di alberi divelti dalla tempesta Vaia e più di 3000 viti. Voleva essere simbolo dell’inizio e della fine di tutto, della potenza della natura che si esprime anche con forza e violenza se è necessario alla sua sopravvivenza. Rimane percorribile il Sentiero del Drago sul Tablat, lazona pianeggiante che si trova sopra la frazione di Magrè.
Valsugana
La Lupa del Lagorai a Pian della Casara – Vetriolo
La lupa, alta sei metri, simboleggia l’importanza del ritorno del lupo nelle zone montane dell’Alpe Cimbra. Creata con scarti boschivi di abete rosso e sfridi di faggio, si trova a quota 1.600 metri, in località Pian della Casara, nella frazione di Vetriolo. Autore: Marco Martello (Martalar).
Nel programma di Gemme di Gusto 2024 trovate un appuntamento ricorrente dedicato anche alla lupa nei “Weekend breakfast-foraging”, fino a fine maggio 2024.
L’Aquila di Marcesina – Grigno
Questo gigantesco volatile (alto sette metri e lungo cinque) è stato creato per ricordare la catastrofe forestale sulla piana di Marcesina. L’aquila, già simbolo del Trentino, è detta anche “Aquila Vaia” e rappresenta forza e libertà. Per costruirla ci sono volute: 1800 viti, 100 metri di tavole e murali in larice, 1500 pezzi di radici e tanto altro materiale a chilometro zero. Attenzione: non è possibile raggiungere l’opera da Grigno a causa della zona a traffico limitato. Per raggiungere la piana di Marcesina è consigliabile passare per Enego o Foza, in Veneto. Info cliccando sul sito dell’artista. Autore: Marco Martello (Martalar).
Le Big Banch
Se le opere giganti vi piacciono, potete dare uno sguardo alle cosiddette Big Banch: le panchine giganti disseminate per il Trentino che vi abbiamo raccontato nel nostro articolo de Il Trentino dei bambini “Panchine giganti e panoramiche”.
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