di Silvia Conotter

Il Sentiero del Castagno: terza tappa, da Chiusa a Barbiano

6 Mag 2022 | Autunno, Gite, Primavera

Il Sentiero del Castagno é un percorso in Alto Adige lungo 90 chilometri circa, che da Bressanone porta fino a Bolzano. Quattro le tappe in cui può essere suddiviso, ognuna percorribile anche autonomamente: Abbazia di Novacella – Velturno, Velturno – Chiusa, Chiusa – Barbiano, Barbiano – Bolzano. Bello con i colori dell’autunno, quando lungo la strada si trovano i chioschi con le caldarroste o i Törgellen (pasti tipici utilizzati un tempo per accogliere i vicini degli altri masi per far assaggiare il vino nuovo), ma altrettanto suggestivo in primavera. Io e il mio amico Ivano abbiamo percorso la terza tappa: 11 chilometri e 700 metri di dislivello, fattibili in quattro ore circa.

Dal delizioso paesino di Chiusa (noi abbiamo parcheggiato alla piscina comunale e poi percorso un tratto di ciclabile) si oltrepassa il ponte sul fiume Tinne e si seguono le indicazioni con il disegno della castagna. Tutto il percorso è bel segnalato (almeno fino a Villandro!). Il primo tratto è decisamente in salita: alzandosi velocemente si gode di una bella vista sul Monastero di Sabiona. Dopodiché il sentiero si fa più comodo, tra campi di mele e pezzi nel bosco.

Senza troppa fatica ecco Villandro: molto caratteristico il centro storico, con la chiesa di Santo Stefano. Una curiosità: nel cimitero le croci sulle tombe non sono posizionate vicino alla testa dei defunti, ma vicino ai loro piedi. Qui avete la possibilità di mangiare e bere qualcosa, oppure di continuare il cammino verso Barbiano. È qui che non abbiamo commesso un errore, che poi tirando le somme a fine giornata non si è rivelato tale. Arrivati alla frazione di San Maurizio ci siamo resi conto di aver sbagliato percorso e abbiamo quindi seguito la direzione “Dreikirchen” (tre chiese): io ci ero già stata, assaporando la bellezza di quel luogo, e quindi abbiamo accettato volentieri quella deviazione inaspettata.

Quest’ultimo tratto (ma sarebbe stato lo stesso anche se avessimo seguito il percorso ufficiale) è di nuovo in salita piuttosto decisa. Un ultimo sforzo che verrà ricompensato dalla meta (foto di copertina). D’obbligo è subito una visita alle tre chiesette incuneate tra loro, una più suggestiva dell’altra. Costruite tra il tredicesimo e il quindicesimo secolo sul luogo di un’antica fonte pagana. Sono dedicate a Santa Geltrude, San Nicola e Santa Maddalena. Fino ad ora non né stato rinvenuto alcun documento che faccia luce sull’origine di questo complesso sacro, lasciando libera interpretazione ai visitatori che rimangono estasiati dalle pale d’altare gotiche e dagli affreschi della scuola brissinense tardo-medievale.

Proprio accanto il Messnerhof, aperto da Pasqua al Ponte dei Morti ogni giorno (no in inverno). Caratteristico maso con splendida vista sul Sass Putia, le Odle e in lontananza il Gruppo del Sella e il Sassolungo. Fantastico fermarsi a mangiare al sole, qui dove il tempo pare essersi fermato.

Ad aspettarvi la padrona di casa, Michaela, che vi intratterrà con la sua simpatia e le sue storie. Originaria della Val Gardena, è venuta a vivere qui dopo aver incontrato il marito. Ora le redini del maso sono in mano al figlio Lukas, che si occupa dei campi, degli animali e della cucina.

Noi abbiamo preso un tagliere di salumi e formaggi con pane altoatesino, una zuppa di verdure e una torta alla ricotta. Tutto preparato in casa, che bontà! Qui ci sono anche alcune stanze, la prossima volta mi fermo a dormire di sicuro.

Per tornare a Barbiano chiedete ai gestori: il consiglio è di prendere il sentiero 6 per una ventina di minuti e poi scendere al paese. Caratteristico il campanile del paese, pendente più della Torre di Pisa! Per il rientro potete prendere l’autobus che torna a Chiusa in poco tempo. Noi, vista la giornata festiva, abbiamo fatto autostop!

Barbiano è famoso anche per le sue cascate, trovate il nostro racconto QUI, comprese le inicazioni per raggiungere il nuovo ponte sospeso. Altra osteria contadina molto interessante, per i Törgellen e i famosi krapfen di Barbiano (ripieni di marmellata al lampone QUESTA.

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