di Silvia Conotter

Giro ad anello nel cuore del Catinaccio

15 Set 2022 | Autunno, Estate, Outdoor

Questo giro ad anello, di almeno sei ore ed 800 metri di dislivello, tocca diversi rifugi del Catinaccio: Paolina, Baita Marino Pederiva, Roda di Vael, Vajolet, Preuss, arrivando volendo fino al Re Alberto I e al Santner. Sulla strada del ritorno passerete anche al Fronza alle Coronelle. Potete così fermarvi a mangiare in diversi punti, ma anche organizzarvi per stare fuori a dormire. Ricordate che una notte in quota è un’esperienza indimenticabile.

Noi siamo partite dal Passo di Costalunga, prendendo la seggiovia Paolina fino a 2.125 metri (a/r 18 euro, prezzi sempre aggiornati QUI). In una mezz’ora in leggera salita siamo arrivate all’Aquila di Christomannos, opera in bronzo alta quasi tre metri realizzata in onore del pioniere del turismo sudtirolese Theodor Christomannos (1854 -1911).

Eccola stagliarsi nel cielo blu con il gruppo montuoso del Latemar sullo sfondo. Quanta bellezza!

Già da lì si possono ammirare in lontananza le Pale di San Martino, proprio dietro il Lusia. Non mancano le mucche al pascolo, in un’atmosfera a dir poco bucolica.

Si arriva poi facilmente alla Baita Marino Pederiva, a quota 2.283 metri. Noi ci siamo fermati a mangiare qui, visto che eravamo partite un po’ tardi e la fame si faceva sentire…

Abbiamo mangiato i canederli con lo speck in brodo, buonissimo. Nel menu i piatti tipici della cucina trentina e altoatesina.

Alle spalle della Baita Pederiva la Roda di Vael, grande parete che vista dal pianoro sotto appare come un semicerchio (roda). Lì spicca anche la Torre Finestra (Croz di Santa Giuliana), con il suo spacco verso l’alto che fa intravedere il cielo. Accanto si trova il Rifugio Roda di Vael, perfetto per rimanere a dormire una notte. Io ho provato spesso a farlo, ma o non c’era posto o il tempo era brutto e non sono più andata. Riproverò presto.

Si sale quindi al Passo Cigolade, a 2.553 metri. Un po’ di fatica …

… ma ampiamente ripagata dallo spettacolo naturale dell’anfiteatro del Catinaccio.

Incredibile la vista sul Gruppo del Sella. Da rimanere senza parole.

Un po’ di attenzione nella discesa, con un breve tratto attrezzato, e in un paio d’ore si arriva ai Rifugi Vajolet e Preuss. Tenete il sentiero alto, più panoramico e non adatto a chi soffre di vertigini.

Altrimenti scendete al Gardeccia e continuate per la strada convenzionale. Non so quante volte io sia venuta qui, ma ogni volta rimango a bocca aperta da tale splendore.

Chi vuole dormire in rifugio ha diverse possibilità: arrivare in mezz’ora circa (sentiero in quota) al Rifugio Vajolet o al Preuss (2.243 metri), salire in un’ora circa al Rifugio Re Alberto I (2.621 metri)…

…o proseguire ancora una mezz’ora fino al Rifugio Santner a 2700 metri (vi ho raccontato QUI la mia notte in quota).

Altrimenti potete prendere direttamente per il Passo Coronelle (45 minuti, a quota 2.630 metri) e poi scendere al Rifugio Fronza alle Coronelle (2337 metri, un’altra ora). Da lì in un’ora e mezza di camminata in quota, attraverso il Sentiero Hirzel, tornate all’arrivo della seggiovia Paolina. Calcolate per tutto il giro (senza rimanere a dormire) almeno 6 ore e 800 metri di dislivello: i tratti più impegnativi sono per arrivare al Passo Cigolade e poi al Passo Coronelle. Lungo, ma fattibile senza problemi, E che panorama meraviglioso!

Durante la gita io e Federica abbiamo incontrato Erin, deliziosa ragazza canadese (foto in copertina), che attraverso i suoi commenti ci ha ricordato davvero quanto siamo fortunati a vivere in un posto simile e ad averlo a portata di mano.

 

 

 

 

 

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