di Silvia Conotter

Feste tradizionali in Trentino Alto Adige

5 Giu 2023 | Eventi

La magia delle tradizioni antiche è nota e in Trentino Alto Adige ne sopravvivono diverse. La terza domenica dopo la Pentecoste (quest’anno il 18 giugno) imperdibile è il Fuoco del Sacro Cuore di Gesù, estremamente scenografico.

Non è un culto religioso, ma collegato ad eventi storici del territorio. Migliaia di fuochi e falò vengono accesi nei paesi e sui versanti delle montagne e spesso assumono la forma di un cuore o di una croce, oppure di un cuore e di una croce insieme.

Per capirne la provenienza bisogna tornare fino al 1796 quando le truppe tirolesi, preoccupate per una possibile invasione delle truppe napoleoniche, si appellarono a Dio e affidarono la Contea del Tirolo al Sacro Cuore di Gesù. Dopo una sorprendente vittoria, vennero accesi quindi dei fuochi in cima ai monti per celebrare questo evento. La festività inizia ancora oggi con il suono dei colpi di mortaretto ed il suono delle campane della chiesa parrocchiale. Si comincia con la messa e poi la sfilata con i costumi tipici e la banda musicale per le vie dei paesi.

Le tradizioni però non finiscono qui. Eccone alcune di suggestive e interessanti che si svolgono nel corso dell’anno tra Trentino e Alto Adige.

ALTO ADIGE

Val Venosta | “Scheibenschlagen” o “lancio di dischi ardenti” | prima domenica di Quaresima. Un’antichissima tradizione sopravvissuta soltanto in alcune zone della Foresta nera, del Vorarlberg e del Tirolo austriaco nonché nella altoatesina Val Venosta: lo “Scheibenschlagen”, cioè il lancio di dischi ardenti. Si tratta di un atavico rito propiziatorio per avere un buon raccolto. Si preparano le cataste di legna sui colli sopra i paesi e anche dei “dischi” fatti di legno di betulla o di pino silvestre con al centro un foro. All’imbrunire del giorno di festa, questi dischi vengono infilati sull’estremità di un lungo bastone di nocciolo, messi sul fuoco della catasta accesa, fino a renderli incandescenti, e quindi lanciati nel cielo notturno, accompagnati da tradizionali motti e versetti rimati scanditi a gran voce.

Scheibenschlagen

Prato allo Stelvio | “Maschgertanz” | Domenica e lunedì di carnevale e martedì grasso di ogni anno – Il ballo in maschera è un’usanza carnevalesca molto antica di Prato allo Stelvio. Domenica, lunedi e martedi di carnevale le maschere, presentate da un paiazzo – “Bajaz”, entrano in scena a rappresentare la vita del paese. Coppie molto spavalde, con maschere carnevalesche e sfrenato buon umore, girano per il paese e passano da osteria a osteria, ballando in ognuna secondo rituali ben precisi e prendendo in giro chiunque incontrano. Quando i mascherati entrano in un’osteria, il “Bajaz” apre le danze. Porta un costume a quadretti, un collare bianco, un cappello a punta, ornato da nastri colorati e fiori, e un bastone per battere il ritmo della musica, solitamente prodotta da una fisarmonica. Dietro aspettano otto coppie in fila per due la loro entrata in scena, tutti maschi, che però impersonano una ruolo maschile e uno femminile. Le coppie rappresentano vari tipi e strati sociali e vanno da “il signore e la signora” che aprono le danze, fino a quello che si potrebbe chiamare il “bullo e la pupa” (Zoch und Pfott), che, vestiti di stracci, rappresentano la fecondità.

Crediti fotografici: ©suedtirol.com

Alpe di Siusi | Cavalcata di Oswald von Wolkenstein | Tra fine maggio e inizio giugno di ogni anno. Si tratta di un evento spettacolare che raccoglie un torneo equestre, folklore, storia, cultura, sport e dinamica. La festa dura tre giorni, i tornei equestri si svolgono alla domenica e tutto si apre con una cerimonia di inaugurazione, una sfilata per le strade e tornei nella piazza del paese a Siusi. Tutte le info sul sito ufficiale.

TRENTINO

Predazzo | Fuochi di S. Martino | Ogni anno in novembre. Campanacci, suoni di corno di vacca o di capra e grandiosi falò sui fianchi delle montagne ad opera dei vari rioni che si sfidano a chi riesce a far salire le fiammate più in alto di tutti sono il cuore della festa di S. Martino. Mentre i fuochi si abbassano  i gruppi rionali si dirigono nella piana del paese scuotendo campanacci o altri oggetti che facciano più rumore possibile: è la “via dei campanacci” che una volta arrivata nel centro del paese e culmina in una grande festa d’assieme.


Immagine di copertina: ©festivalpusteria.org

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