di Silvia Conotter

Valle di Altafossa: malghe, kneipp e laghi

21 Ago 2020 | Estate, Outdoor

Luogo magico la Valle di Altafossa, poco distante da Rio Pusteria (Bressanone), unisce natura selvaggia, ottimo cibo e scenari di grande effetto in ogni stagione. Questo è il nostro racconto estivo, ma per esempio, appena dopo il disgelo, a primavera già iniziata, lo spettacolo della fioritura lilla e bianca dei crocus e impareggiabile.

Come arrivare alla Valle di Altafossa

Si sale in auto verso il paese di Maranza e poi si prosegue per la Valle di Altafossa/Altfasstal fino al parcheggio (4 auro al giorno, solo monete).

Da lì si prosegue a piedi, passando prima nel bosco, per poi rimanere incantati quando si vede la valle che si apre. Paesaggio da cartolina, con baite in legno e distese immense di fiori in primavera. La strada sale tranquilla, tranne l’ultimo tratto di salita un po’ più accentuata. Fattibile anche con la mountain bike e sicuramente con la e-bike!

Dopo un quarto d’ora di cammino trovate il primo rifugio, il Großberghütte, l’unico a rimanere aperto anche l’inverno. Cucina molto buona, così come i dolci. Per chi vuole camminare di più è una sosta perfetta per la merenda. Dopo un’oretta invece, e un dislivello di circa 250 metri, arriverete alla seconda tappa, a circa 1850 metri: i due rifugi Pranter Stadel Hütte (348.2123860) e Wieserhütte (info 340.3756419).

Il primo gode di un originale parco giochi, decorazioni di ogni genere ed è decisamente festaiolo grazie alla gestione di Konrad, posizionato saldamente alla griglia a preparare puntine, salsicce e bistecche. Assaggiate le sue grappe famose grappe preparate in casa 🙂

Il menù propone piatti della tradizione altoatesina, quantità e qualità assicurata.

Il secondo ha una gestione più familiare, con giochi tradizionali all’aperto e la produzione di ottimi formaggi che si possono anche comprare.

Questa prima parte dell’escursione ve l’ho raccontata più nel dettaglio e a misura di famiglia nell’articolo del Trentino dei bambini “Al rifugio Pranterstadelhutte”.

Assolutamente consigliato, per chi ne ha la possibilità, di salire più in quota fino ai laghi di Campolago (Seefeldseen, 2.275 metri di altitudine). Quattrocento metri di dislivello in circa un’ora sul sentiero che si inerpica costante, ma senza passaggi esposti. Appena arrivati in cima ecco apparire questa meraviglia che ricorda un po’ la Norvegia, l’Islanda o comunque paesaggi del Nord Europa. Costeggiando il primo lago (chiamato anche Lago Grande), potrete arrivare ad altri due specchi d’acqua, più piccoli e se possibile ancora più suggestivi.

Dalla parte opposta ecco di fronte a voi apparire le più belle cime dolomitiche: a sinistra le Dolomiti di Sesto, poi le Odle e infine Sassolungo e Sassopiatto. Tutta la fatica fatta verrà ampiamente ricompensata da questa vista incredibile. Chi ha ancora energia può salire fino alla Cima di Campolago a 2.724 metri. Si torna indietro sullo stesso percorso.

Molto interessante il percorso kneipp che si snoda lungo tutta la valle. Diverse postazioni con tabelle esplicative che spiegano bene il principio di questo metodo, le modalità di fruizione dei diversi punti (immersione dei piedi, immersione facciale) e anche degli esercizi di ginnastica per ritemprare completamente corpo e anima. Una chicca in più da non lasciarsi sfuggire.

I miei consigli:

  • in entrambi i rifugi affittano le biciclette: 6 euro al giorno, in modo tale da poter tornare a Maranza in sella e poi poter fare anche qualche giro attorno al paese (se vi mettete d’accordo le ritirano direttamente lì)
  • andate a metà/fine giugno, quando le fioriture di rododendro sono autentici colpi al cuore
  • i rifugi sono aperti fino a stagione inoltrata, se il tempo lo permette fino a inizio novembre. L’autunno quassù è qualcosa di indescrivibile.
  • se andate invece non appena finisce la stagione invernale e la neve si scioglie, avrete da ammirare i crocus bianchi e viola.

Se volete ammirare altre fioriture speciali vi consigliamo di leggere l’articolo “Da Caldaro a Monticolo attraverso la valle della Primavera”.

 

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