di Silvia Conotter

A Malga Zures, trekking vista Garda

25 Mag 2024 | Gite

Siamo stati a Malga Zures per un trekking vista Garda e per scoprire la sua strategica importanza per l’impero austroungarico durante il primo conflitto mondiale. Come? Osservando la gran quantità di opere difensive costruite in zona. Noi siamo stati ad esplorare quelle del complesso del Segrom, sopra l’abitato di Nago, che offre la possibilità di un trekking interessante e poco conosciuto. Visto che l’altitudine massima è di 700 metri, è consigliato percorrerlo in primavera o in autunno, oppure al mattino prima che arrivi il grande caldo.

Si parte dalla località San Giuseppe. Il parcheggio non è molto grande e soprattutto è spesso affollato da chi arrampica in zona. Quindi il consiglio è di parcheggiare direttamente a Nago (diverse possibilità) e passare per il paese raggiungendo in una ventina di minuti l’inizio dell’escursione. Si seguono poi le indicazioni per Malga Zures. Il sentiero inizia nel bosco, per poi aprirsi rapidamente. Ci sono 450 metri di dislivello in totale (percorribili in un paio d’ore),  in costante salita resa però meno impegnativa dalla presenza di rifugi, nascondigli, trincee e postazioni da sparo che attireranno l’attenzione di grandi e piccoli.

Risalendo la dorsale del Segrom si incontra quel che resta delle postazioni militari costruite in occasione della Prima Guerra Mondiale dagli austriaci, a difesa del confine meridionale.

È nella seconda parte del percorso che l’avventura si fa interessante, con passaggi nella roccia, scalinate e nascondigli sorprendenti.

Arrivati nella zona di Malga Zures – roccaforte inespugnabile sempre rimasta in mano agli austriaci e teatro di una sanguinosa battaglia il 30 dicembre 1915 – non ci sono posti per mangiare. Il consiglio è di portarvi qualcosa di buono, salire in cinque minuti alla croce che si trova là sopra e godere e questo meraviglioso panorama sulla parte settentrionale del lago di Garda.

Si può rientrare seguendo una strada ad anello. Le indicazioni tuttavia non ci sembravano molto chiare ed abbiamo preferito tornare sulla stessa via dell’andata. Consigliato un giro nel paesino di Nago, davvero caratteristico.

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