Escursione mediamente impegnativa, ma indimenticabile, quella che da Tires porta al Rifugio Bergamo a quota 2.134 metri. Prima struttura alpina del Catinaccio, è stata costruita nel 1887 dalla sezione di Lipsia del club alpino austroungarico. È ancora uno dei pochi rifugio che conservano il caratteristico stile alpino di un tempo, senza modernità e con quell’impronta storica che profuma di buono. Si raggiunge in tre ore e mille metri di dislivello, in posizione un po’ defilata rispetto ai classici giri della zona. Si trova nella conca Grasleiten (in tedesco il nome del rifugio è Grasleitenhütte), a nord rispetto alle imponenti pareti del massiccio montuoso, ed è collegata a diversi altri rifugi, come il Principe e l’Alpe di Tires.
Si parte dal parcheggio di Lavinia Bianca a San Cipriano, gratuito. Il primo tratto di salita nel bosco, poi più pianeggiante nell’incantevole Val Ciamin. Imponente il Catinaccio che si staglia nel cielo blu. Nei pascoli mucche e vitelli, cavalli e pony, In mezzi ai prati baite in legno e panchine panoramiche. Osservando bene tra le montagne vedrete già il rifugio spuntare tra le rocce, pronto ad aspettarvi.
Dopo un’ora circa comincia la salita: decisa e costante, pronta a svelarvi sempre nuove prospettive.
Quando incontrate la deviazione per il Rifugio Alpe di Tires il più ormai è fatto. Un ultimo sforzo di una mezz’ora ed ecco sventolare la bandiera bianca e rossa che indica la presenza di un punto di ristoro.
L’ultimo tratto verrà percorso velocemente, con la consapevolezza che ormai la fatica è valsa la pena e che manca poco al meritato pranzo! Il rifugio, con stube originale all’interno e terrazza con tavole panoramiche all’esterno, è gestito da 14 anni da un vero e proprio personaggio assolutamente da conoscere: “Hansele” Resch, e sua moglie Margot. In estate ci sono anche Greta e Lotte a tenere compagnia ai visitatori con la loro allegria e comunque i loro disegni sono un po’ ovunque. Impossibile non sentire la loro presenza!
Completano lo staff Felix, che vi accoglierà con la folta barba ed un sorriso sincero, e il cuoco indiano Ramsek che ormai sforna con scioltezza tutte le prelibatezze della cucina altoatesina. Abbiamo mangiato gli Schlutzkrapfen, ravioli a mezzaluna ripieni di ricotta e spinaci, ma anche polpettone con patate saltate e uova. Per concludere un ottimo strudel (uno dei migliori che abbiamo mai assaggiato) con salsa di vaniglia calda. Nel menu ci sono anche altri piatti tipici della tradizione: canederli in brodo, minestra, spezzatino di manzo con polenta e così via. Tipica la carne di capretto, così come il latte di capra, che proviene proprio dagli animali che pascolano lì in quota.
Sul retro del rifugio vi aspettano le amache per il meritato riposo. Consigliato dormire qui per godere della quiete e della bellezza di questo posto al tramonto, nonché per ascoltare i racconti del gestore davanti ad una buona grappa fatta in casa. Il rifugio è composto da 12 stanze (doppie, triple o camerate) ed ha un totale di 70 posti letto. Classica sistemazione di montagna, ricordate di portare il saccolenzuolo. Bagni in comune, supplemento doccia 3 euro. Se volete fare un giro ancora nel pomeriggio in un’ora e mezza potete raggiungere il Rifugio Principe scavallando quindi in Val di Fassa.
Nel 2022 il rifugio rimarrà aperto fino a domenica 9 ottobre. Possibile pernottare fino al 4 ottobre, dopodiché cominceranno le pulizie e i lavori di chiusura. Appuntamento a metà giugno 2023, quando il disgelo e le condizioni meteo ne permetteranno di nuovo l’apertura.
Info: 0471.1632320 www.grasleitenhuette.com
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