Il Palaronda Ferrata Sud è il trekking di tre giornate che permette di ammirare le Pale di San Martino, in Primiero, da molteplici punti di osservazione. Alternativa al classico Palaronda Trek, questo itinerario alterna escursioni a piedi e tratti di ferrata raggiungendo prima il Rifugio Velo della Madonna e poi il Rifugio Pradidali. 22 chilometri circa da percorrere, con 2500 metri di dislivello positivo e 3621 metri negativo.
PRIMO GIORNO
Da San Martino di Castrozza si sale sull’Altopiano delle Pale di San Martino con la cabinovia Colverde e poi la funivia Rosetta, che arriva a quota 2670 metri. Si scende lungo il sentiero 702 fino al Col dele Fede (2278 metri), imboccando poi il sentiero 715 fino al Passo di Ball (2443 metri).

È in questo tratto che si affronta la prima facile ferrata. Dal Passo si sale lungo il sentiero 714 lungo la ferrata Nico Gusela, già più impegnativa sia dal punto di vista fisico che di esposizione.

Bellissimo il panorama circostante, che già ti permette di assaporare cosa significhi stare nel cuore delle Pale. Raggiunta la forcella Stephen, potete fare una breve deviazione fino alla Cima di Val di Roda (2791 metri), che permette di ammirare uno splendido panorama su San Martino di Castrozza. Si scende quindi seguendo il sentiero 714 fino alla località Porton (2480 metri) e si segue poi il sentiero 739 fino a raggiungere il Rifugio Velo della Madonna (2358 metri), percorrendo l’omonima ferrata in discesa dove si trovano diverse scalette e passaggi suggestivi.

Il rifugio Velo della Madonna si trova su un terrazzo roccioso in posizione panoramica: a quota 2358 metri, gestito da Elisa e Piero. Inaugurato nel 1980, prende il posto di un bivacco costruito nel 1966 con dieci posti letto. Da lì si possono ammirare magnifici tramonti, per trascorrere poi la notte nelle stanze da quattro o sei posti, Una cinquantina i posti in totale, sempre consigliato prenotare: info@rifugiovelodellamadonna.it, 0439.768731. Ottima la cena, con menù a scelta tra due primi e due secondi, più dolce.
SECONDO GIORNO
Ci siamo alzati con una giornata meravigliosa, ammirando il Lagorai, il Latemar ed il Catinaccio fino ai Denti di Terrarossa.

La tappa prevede 12 chilometri circa, fattibili in 5/6 ore, dislivello negativo di quasi 1000 metri, positivo di 850. Si sale per 200 metri circa lungo il sentiero 742 fino alla Cima della Stanga (2550 metri) scendendo quindi in Val Pradidali sotto l’imponete parete est del Sass Maor.

Si scende ancora per un paio d’ore, con un dislivello di 800 metri, lungo il Sentiero del Cacciatore. Appena riaperto, prevede alcuni tratti di ferrata in discesa, per arrivare poi in località Pedemonte. Panorama grandioso ed interessanti le spiegazioni della guida alpina, Fabio Testa, che ci ha accompagnati.

A questo punto si risale lungo il sentiero 709 in direzione del Rifugio Pradidali (2278 m). Un paio d’ore, 650 metri di dislivello.
Il Rifugio Pradidali si trova a 2278 metri, nel cuore delle Pale di San Martino, in una posizione panoramica incredibile con tre torri maestose a fare da sentinella. Il Sass Maor, Cima Canali e Cima Pradidali. Noi abbiamo trascorso la notte nel nuovo bivacco: tutto in legno, con grandi finestre sulle cime attorno. Non vi dico che emozione al mattino aprire gli occhi!

Qui vi aspetta la guida alpina Duilio Boninsegna: se riuscite, acciuffatelo per farvi raccontare gli itinerari dei dintorni e le storie di una vita trascorsa qui tra queste montagne. La sua compagnia e i suoi racconti sono preziosi. Con la sua famiglia infatti gestisce questo rifugio da ben 31 anni! Anche qui si può scegliere tra due primi, due secondi e due dolci.

Fondamentale prenotare per trovare posto per dormire, soprattutto a luglio ed agosto, così come nei weekend: pradidali@libero.it | tel. 348 2455732. Naturalmente se acquistate il pacchetto Palaronda Ferrata o Palaronda Trek il posto letto è già garantito.
TERZO GIORNO
Dal rifugio si segue il segnavia 739, imboccando dopo circa mezz’ora di cammino la Ferrata del Porton, che porta a quota 2480 metri e all’arrivo regala un bel panorama su San Martino di Castrozza. Si scende quindi sul sentiero 739b e si percorre in discesa la Ferrata dela Vecia per arrivare poi a San Martino di Castrozza.

Noi, vista la bella giornata abbiamo preferito rimanere in quota, salendo nella spettacolare conca dell’alta Val Pradidali in direzione del passo Fradusta. Da lì abbiamo proseguito fino sulla Cima Fradusta, che sovrasta l’omonimo ghiacciaio.

Da lì poi abbiamo raggiunto il Rifugio Rosetta e ripreso gli impianti per tornare al punto di partenza. Anche in questo caso panorami spettacolari e grande bellezza ovunque guardassimo.

PALARONDA: DA SAPERE
- a questo link trovi i pacchetti (con guida alpina e senza) con pernottamento e mezza pensione, più le risalite per gli impianti
- esiste anche il Palaronda Ferrata Nord, di quattro giornate, con tre notti nei rifugi
- se non amate le ferrate potete scegliere il Palaronda Trek, lungo 50 chilometri, che tocca 5 rifugi
- i rifugi delle Pale di San Martino sono aperti da metà giugno e fino alla fine di settembre


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