Per percorrere la prima tappa dell’Alta Via delle Alpi Sarentine abbiamo deciso di alzarci un po’ di quota con l’aiuto degli impianti di risalita. Una volta salite sul Renon (da Bolzano con la funivia o in macchina in mezz’ora) abbiamo raggiunto la località Pemmern, da dove si prende la telecabina che porta a quota 2071 metri. Da lì in 45 minuti abbiamo raggiunto il Corno del Renon (2.259 metri), con vista spettacolare su Sassolungo, Sassopiatto, Gruppo del Sella, Sciliar e Catinaccio. Vista che ci ha accompagnato per lunghi tratti nelle prime tappe.

Alta Via delle Alpi Sarentine: dal Renon all’Alpe di Villandro
Abbiamo preso un caffè al Rifugio Corno del Renon (Schutzhaus Rittner Horne) ne abbiamo approfittato subito per effettuare il primo timbro. Prendendo la cartina dell’Hufeisentour, infatti, c’è una parte dedicata agli otto timbri da fare… chi è abituato a trekking e cammini sa che è una piccola emozione ogni volta. Il Rifugio è storico: venne costruito dal Touring Club Austriaco (Ö.T.C.) grazie all’architetto bolzanino Heinrich Settari. Il rifugio venne aperto il 30 luglio 1893. All’epoca si trovava su territorio austro-ungarico, dopodiché nel 1915 il rifugio divenne di proprietà del Demanio militare e gestito dal C.A.I.(Club Alpino Italiano). Dal 1924 è di proprietà della sezione C.A.I. di Bolzano e dal 2023 è gestito da Thomas e Evelyn ed è aperto solitamente da fine maggio a fine ottobre. Qui si può anche dormire in quattro stanze con più letti, obbligatorio il sacco lenzuolo. Prenotazioni a schutzhaus-rittnerhorn@hotmail.com; tel. 348.0353635.
Da qui abbiamo proseguito in direzione Villandro, passando per l’Alpe di Barbiano dove qualche anno fa avevo scoperto la Platzer Alm (2064 metri). Abbiamo fatto quindi una deviazione di una ventina di minuti circa in discesa per andare a mangiare lì canederli con goulash e vista strepitosa.


Rientrati sul sentiero abbiamo proseguito fino alla Sella dei Sentieri (2.056). Da lì seguite le indicazioni per il Monte Villandro, che costeggerete fino ad arrivare al lago dei Morti (Totensee) e quindi alla chiesetta dei Morti (Totenkirche), a 2.186 metri. Costruita nel 1899, è ancora meta di pellegrinaggio, si raggiunge seguendo le stazioni della Via Crucis sia da Villandro che da Sarentino.


Abbiamo proseguito quindi per un’ora in direzione del Rifugio Stöfflehutte, su piacevole saliscendi che permette di ammirare tutta l’Alpe di Villandro, una delle più estese d’Europa.

Al Latzfonser Kreuz: rifugio per la notte
Ultimo sforzo di un’ora e mezza circa (e 300 metri di dislivello) fino al Latzfonser Kreuz, Santa Croce di Latzfons, dove c’è il più alto santuario meta di pellegrinaggio d’Europa. Ne avevo già scritto in questo articolo, quando l’abbiamo raggiunto proprio dal paese di Latzfons.

Il pernottamento con mezza pensione (77 euro) prevede la cena con un menù diverso ogni sera: per noi insalata di lenticchie e patate, pasta con pomodoro fresco e mozzarella, e per finire frittelle di mele con crema di vaniglia. Tutto molto buono! ed incantevole il falò acceso fuori, per qualche chiacchiera insieme agli altri ospiti, assaggiando zuccherini imbevuti nella grappa ed ammirando questo luogo pieno di incanto e magia. Doccia: un euro per un minuto e mezzo di acqua calda. Attenzione perchè se chiudete il rubinetto il conteggio del tempo continua lo stesso!
Il rifugio è gestito dal 2019 da Klaus e dalla sua famiglia, che vi aspettano fino a metà ottobre. Da non perdere ogni terzo sabato di giugno l’arrivo della processione da Latzfons con il Cristo Nero, che viene portato qui nel santuario da più di 200 anni.

Prima tappa Alta Via delle Alpi Sarentine: info utili
- PARTENZA: località Pemmern – Renon
- ARRIVO: al Rifugio Latzfonser Kreuz
- ALTITUDINE: 2259 metri
- LUNGHEZZA: 23 chilometri
- DURATA: 6 ore e mezza
- DISLIVELLO: 1100 metri
Siete curiosi di sapere come è andata la tappa successiva? La trovate a questo link.
Se invece volete avere informazioni generali sul trekking dell’Alta Via delle Alpi Sarentine le trovate in questo articolo.


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